In Competizione con la Vita: l’Essere Umano Perfetto secondo l'Arte Transumanista (parte 1 di 2).
La vita di ogni essere umano è come un dipinto d’autore dal valore unico, in continua trasformazione per via del tempo, del karma e delle forze della natura, ritoccato in ogni suo particolare dalla coscienza del supremo Artista.
Ogni passaggio esistenziale della vita è intriso dell’energia di rinnovamento: cambiano il corpo fisico, la forma mentis, l’età cronologica, i copioni emotivi e i modelli comportamentali. La transitorietà, la temporaneità e l’entropia accompagnano silenziosamente tutti questi passaggi, fino alla dissoluzione finale della parte materica di ogni essere.
Il dolore esistenziale che deriva dal portare un corpo e una psiche in continua trasformazione era ben conosciuto in diverse tradizioni; nell’antichità l'arte, la scienza e la spiritualità offrivano gli strumenti reali e definitivi per risolvere i problemi esistenziali.
Dal latino “trans” - “oltre” e “formare” - dare forma, ovvero assumere forma, struttura e funzione diversa dall’originaria. Nel Dizionario Enciclopedico del Reader’s Digest, “transumano” è definito come “sorpassante; trascendente; oltre”. Nel Nuovo Dizionario Universale Webster, “transumanizzare” è inteso come “elevare o trasformare in qualcosa oltre l'umano”.
Nella Tradizione Vedica il “non umano” espresso dal termine sanskrito apaurusheya designa una provenienza, uno stato d’essere non soggetti alle dimensioni di tempo e spazio quindi di origine Divina. Nella Divina Commedia Dante presenta il verbo “transumanar” proprio come il passaggio dall’umano al Divino.
Oggi si tende diffusamente a intendere il termine come una transizione “evolutiva” dalla biologia umana tradizionale verso una nuova forma di biologia fusa con la tecnologia. Nel mondo occidentale già dal 2005 si prospettava una nuova forma dell’arte al confine con la scienza, alla ricerca dell’essere umano “perfetto” definito il Primo Posthuman. E' "un individuo le cui caratteristiche di base sono così superiori a quelle umani, da non essere più considerato umano secondo gli standard attuali, resistente all'età, che ha il controllo del proprio stato psico-emotivo, superiormente predisposto all’apprendimento e al piacere.”
Oltre a cercare di superare tutti i confini della biologia, il Transumanismo dunque aspira al miglioramento della condizione umana attraverso le nuove tecnologie, come la nanotecnologia e gli usi avanzati delle comunicazioni. Il transumanismo cerca anche di superare i limiti dell'arte e dell'estetica, per integrare l'arte con la tecnologia, la scienza e... la Vita stessa.
In questa interconnessione tra l'arte e la scienza, i progressi della biotecnologia, della nanotecnologia e dell'informatica presentano all'uomo un dilemma: quelli che oggi sono strumenti di cura, non potrebbero un domani servire a potenziare i corpi sani?
L'artista multimediale, l'autrice di produzioni artistiche transumaniste, Natasha Vita-More, suona ottimista: “Garanzia: ventiquattresimo paio aggiuntivo di cromosomi. I corpi abusati verranno sostituiti a spese dell’interessato. Ci riserviamo il diritto di cambiarli con un modello di seconda mano”.
In alcuni paesi come gli USA, dove i tentativi in questo senso sono in atto già da anni, in discussione ci sono definizioni di identità, etica, sicurezza; il concetto stesso di umanità. Il tecno-positivismo portato all'estremo dai transumanisti è parte dei programmi di ricerca più avanzati della biomedicina contemporanea. Il progetto postumano, di fatto, è stato avviato da tempo.
Ciò di cui i paladini della tecno-scienza e del progresso non sembrano rendersi conto, sono gli spaventosi “effetti collaterali” che questa manipolazione della natura da parte dell'uomo possa provocare. In una intervista, Natasha Vita-More prospetta degli scenari del futuro come quello, per esempio, dell'"upload", suggerita da alcuni scienziati che lavorato in questo campo: “Un upload è una persona o una entità che è stata copiata in un medium sintetico (elettronico, etc.). Il cervello e la memoria (mente) sarebbero trasferite o caricate in un ambiente/medium differente e l'entità/persona non sarebbe costretta entro determinati attributi fisiologici. Questa stessa entità/persona può downlodarsi (scaricarsi) in un corpo umano o in una varietà di veicoli mobili o meccanismi di trasporto. Noi potremmo vivere in ambienti multipli simultaneamente ed essere parte di differenti personalità. Molto probabilmente si svilupperebbe un Controllo Centrale o principale dell'entità/persona e le altre personalità sarebbero parte della centrale o principale entità."
Quel che emerge da questi piani è uno scenario di una società di neo-Frankenstein gestiti da pochi “eletti “ di dubbia levatura morale, visto che ad oggi né la scienza né la psicologia occidentali siano riuscite a fornire le risposte ai quesiti esistenziali.
Secondo la Psicologia Yoga l’arte di vivere significa realizzare la natura ontologica divina di ogni creatura, ritrovando l’armonia nel sistema cosmico-universale.
Tanya Zakharova